AINS e AVIS scrivono sui tagli al mondo del volontariato

Gentile direttore,la nostra associazione è composta da un gruppo di persone animate da una contagiosa dinamica

“voglia di fare” che trova il suo naturale sbocco in un territorio dell’America Centrale denominato Guatemala. Un piccolo gruppo di persone che, un passo alla volta, e credendo nella concretezza, sostiene e finanzia microprogetti di solidarietà di natura sanitaria, scolastica e a differente finalità sociale. Tutto ciò accade grazie all’aiuto economico di parecchie persone le quali costantemente e con continuità fanno affluire all'Associazione i loro contributi volontari, ciascuno secondo le proprie personali possibilità.

Ma, al di là del mero aspetto economico, la nostra Associazione vive anche grazie all’aiuto di chi, all’interno del Centro Servizi Volontariato di Pavia, offre consulenze per la stesura di progetti, si occupa di formazione e si rende disponibile sul piano pratico per il disbrigo di cose semplici ma fondamentali sul piano organizzativo, come ad esempio stampare fotocopie in bianco e nero o a colori, importantissime - nella fattispecie - per poter realizzare il nostro foglio notizie diffuso a scadenza periodica e che ci permette, distribuendolo, di fare sensibilizzazione sociale. Inoltre attraverso il CSV la nostra associazione mantiene i contatti con altre realtà sociali nell'ottica della "rete" e favorisce la presenza all'interno delle scuole, luogo principale dove promuovere un dialogo con gli studenti facendoli avvicinare ai temi del volontariato, della cultura della solidarietà e del sapersi donare gratuitamente agli altri. Grazie al Centro Servizi Volontariato e alle loro consulenze abbiamo imparato cosa significhi ideare e stendere nel concreto diversi progetti che ci hanno permesso di realizzare libri, eventi, documentari.
Vorremo, nel contesto del discorso, ricordare che
senza i bandi di promozione e formazione, la nostra Associazione non avrebbe potuto rafforzare al proprio interno i rapporti tra i vari membri del direttivo e non avrebbe potuto realizzare un documentario concepito per raccontare la difficile situazione dei diritti umani in Guatemala. E ancora, su questa falsa riga, non avremmo potuto ottenere altri e più consistenti contributi economici da parte di Fondazioni ex bancarie e d altri enti, grazie a questa consulenza progettuale gratuita, per proporre iniziative pubbliche rivolte alla cittadinanza. Senza questo "modus operandi" non avremmo potuto imparare a fare rete con altre Associazioni. Insomma, non avremmo potuto fare tante cose e soprattutto crescere.

Oggi tutto questo "fare per crescere" risulta essere a rischio in quanto i Centri Servizi della Lombardia, che vivono grazie ai finanziamenti delle fondazioni ex bancarie (come previsto dalla Legge 266/91), in virtù della crisi globale e in conseguenza di precise scelte politiche, avranno meno fondi a disposizione da destinare a scopi sociale e a sostegno della realtà associativa generale. "La forte crisi economica, - cito Gianpiero Viazzoli, presidente del CSV di Pavia - che da molti mesi, nel nostro paese, è intensa e preoccupante, sta avendo e avrà inevitabilmente ripercussioni anche sul sistema dei Centri Servizi per il Volontariato. I fondi saranno tagliati del 25% già nell’anno in corso rispetto al budget previsto e approvato lo scorso anno.

La prospettiva appare ancora più allarmante se si considera che la riduzione degli utili delle Fondazioni bancarie, da cui si attinge il quindicesimo per la costituzione del Fondo Speciale per il Volontariato, si dovrebbe ulteriormente aggravare nei prossimi anni, con gravi conseguenze per il sistema volontariato. Cosa succederà? Ci sarà inevitabilmente una rimodulazione del piano delle attività del Centro Servizi di Pavia con una inevitabile contrazione dell’offerta dei servizi alle organizzazioni di volontariato e conseguentemente ai cittadini della nostra Provincia". Cosa puo' sperare, davanti a questo quadro piuttosto sconfortante, la nostra Associazione che beneficia dei servizi del Centro Servizi di Pavia? Che chi ha potestà politiche, economiche, sociali, chi ha voce in capitolo in questi ambienti abbia uno scatto d'orgoglio, possa individuare soluzioni concrete e soddisfacenti che consentano di trovare un'onorabile via d'uscita a questo problema operando per evitare che il sistema del volontariato pavese venga affossato. Al contrario saremmo davanti all'avvio graduale dello smantellamento di un importante pilastro del sistema sociale e all'erroneo ridimensiomento del mondo del "terzo settore" sempre più contiguo e complementare, per qualità della proposta e gamma dei servizi offerti, all'importante, storico e più istituzionale sistema del Welfare.

Ruggero Rizzini
Presidente AINS

Condividendo valutazioni e timori espressi da AINS, AVIS Comunale di Pavia invita il mondo del volontariato pavese ad una riflessione e ad una presa d’atto della grave realtà che si prospetta a breve per tutte le associazioni che fino ad ora sono state sostenute nelle loro attività dal CSV, concordando eventuali iniziative per porre in evidenza in tutta la sua urgenza la necessità di interventi alternativi.

Isa Cimolini
Presidente AVIS Comunale di Pavia

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