«Piace la nostra bottega d’altri tempi»

L’esperienza di fratello e sorella a Travacò Siccomario: l’alternativa al grande punto vendita

Ripartire. Creare qualcosa di nuovo nel campo delle tradizioni commerciali. Ripartire,quasi da zero e con poche speranze. Solo con il coraggio di buttarsi in un’avventura dal sapore pericoloso. E, invece, dopo quattro mesi, il bilancio è positivo e il sogno che sembrava irrealizzabile si è realizzato. Il sogno era quello di Serena Ragni e di suo fratello Oscar che avevano deciso di andare contro corrente e avviare una bottega alimentare in una zona nuova di Travacò, a pochi chilometri da un centro commerciale. «Era un piccolo negozio di vicinato di proprietà della nostra famiglia – spiega Serena – che avevamo dato in gestione, ma il risultato era stato negativo, così abbiamo deciso di occuparcene direttamente». Si sono rimboccati le maniche Serena ed Oscar e gli zii Peppino e Gabriella, hanno pensato all’offerta commerciale da proporre agli abitanti di questa zona residenziale, ad un chilometro dal ponte Coperto e hanno deciso di dare un servizio, proponendo prodotti di qualità. Un’altrernativa alla proposta un po’ massificata dei grandi centri commerciali che gravitano sulla zona. «Il nostro obiettivo è quello di offrire un punto di socializzazione e in effetti questa bottega, che è anche una caffetteria, sta diventando un riferimento per gli abitanti della zona e sta contribuendo ad integrare vecchi e nuovi residenti», spiega Serena, giovane signora di 42 anni, due trascorsi a Kampala, al fianco di padre John Scalabrini, esperienza che «mi ha fatto capire come la povertà e l’assenza di risorse possono essere colte come un’occasione per dare il meglio di noi stessi». «In questo tempo di crisi- aggiunge – penso che sia necessario mettere a disposizione risorse che, per quanto piccole, sono in grado di riaccendere sogni ed entusiasmo, a dispetto dei soldi che mancano e della burocrazia che spesso gioca contro». «Il Girasole», che adesso ha anche due dipendenti, Stefano Todeschini, ex capitano del Pavia che, dopo un infortunio ha cambiato vita, e Cristina Ionce, di origine romena, ora pensa al futuro e la titolare rivela: «Vorremmo inserire anche una gelateria artigianale».
Stefania Prato
la provincia pavese. 3 marzo 2012

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